Trasferirsi in un paese diverso da quello natale inficia sulle nostre abitudini alimentari.
Sulle abitudini alimentari dei giovani italiani all’estero se ne possono dire di tutti i colori: tra chi cerca di seguire la stessa alimentazione che aveva a casa e chi invece naviga tra take away e cibo spazzatura.
Quello che contraddistingue il cibo spazzatura è però il fatto che dopo un po’ stanca e si cerca di ritornare a mangiar sano. Spesso, al supermercato non si trovano tutti gli ingredienti a cui siamo abituati, al loro posto ce ne sono altri. Come si adatta, chi emigra, alle condizioni del nuovo paese? Continua a cucinare i piatti a cui è abituato con gli ingredienti che trova, o introduce nuove abitudini nella sua alimentazione? Riesce a mantenere una alimentazione in qualche modo “sana e bilanciata” o presto ci rinuncia? Quanto costa mangiare all’estero?
Per iniziare a tastare il terreno sulle abitudini alimentari degli italiani all’estero abbiamo capito che circa il 40% delle persone inizia a sperimentare qualche ricetta tipica del posto in cui si trasferisce e a provare nuovi ingredienti, ma che il 60% delle persone preferisce preservare l’alimentazione italiana a lungo termine anche dopo un periodo di cibo spazzatura.
Il 100% degli italiani all’estero diffida dai ristoranti che si propongono come italiani e non lo sono, ricercando quelli che invece sono più vicini alla realtà e dai cibi “italiani” in scatola e lattina.